Chiusura generale dei locali della SDS di Siracusa - Venerdì 2 maggio 2025
Si comunica che venerdì 2 maggio i locali della SDS rimarranno chiusi, come da disposizione d'Ateneo.
Si comunica che venerdì 2 maggio i locali della SDS rimarranno chiusi, come da disposizione d'Ateneo.
Il modulo di Rappresentazione del Laboratorio di Progetto 1 ha come obbiettivo quello di rendere l’allievo consapevole delle potenzialità sottese dal mezzo grafico per l’analisi, la prefigurazione e la comunicazione dell’Architettura, permettendogli di esplorare in modo estensivo le tecniche e le modalità del disegno di architettura. L’esercizio costante ed assiduo è l’unico mezzo per potere giungere a tale obbiettivo e per questo motivo si prevede una condizione di immersione totale nella pratica grafica.
Il disegno rappresenta lo strumento elettivo del fare architettura e da sempre costituisce il mezzo attraverso il quale si dispiega il pensiero progettuale.
Con la certezza che la pratica dell’architettura debba fondarsi in primo luogo sulla chiara conoscenza degli strumenti tecnici e concettuali del disegno tradizionale, a scopo formativo, per i primi mesi è escluso l’uso del disegno assistito dal computer. Piuttosto si utilizzano solo tecniche manuali e materiali elementari: matite, pastelli colorati, compasso, gomma, riga e squadre. L’acquisizione di una tecnica di base e di una manualità raffinata consentirà, nel prosieguo degli studi e nella pratica professionale, di apprezzare ed utilizzare al meglio, con la più piena consapevolezza gli strumenti offerti dalla moderna tecnologia.
Non è necessario alcun prerequisito particolare. Si ritiene sufficiente il livello culturale e le conoscenze storico-filosofiche, matematiche, di storia dell'arte e di disegno acquisite nella scuola dell'obbligo e nei successivi studi liceali.
La frequenza delle lezioni è obbligatoria.
Il corso si articola su una serie di lezioni ed esercitazioni che sviluppano cinque principali argomenti:
Le esercitazioni proposte sugli argomenti citati sono di due diversi ordini:
Tutte le esercitazioni, di norma singole, vengono di volta in volta valutate in modo da costruire nel corso dell'anno un curriculum base che gli studenti porteranno all'esame.
Alcune esercitazioni sono svolte in gruppo per favorire lo scambio di idee ed abituare alla discussione sui diversi temi.
L'ultima parte del corso è dedicata ad un saggio progettuale sviluppato singolarmente da ciascuno studente che ha come oggetto la casa monofamiliare, 'dimensione' architettonica ritenuta ideale per affrontare - per la prima volta - la complessità del progetto e sviluppare una piena consapevolezza linguistica dell'architettura. Per sottolineare l'aspetto semantico (spesso trascurato) dell'architettura, questo 'progetto finale' sarà vincolato ad un referente, di norma un'artista o un'opera di cui sviluppare i significati. Il luogo ed il programma del progetto vengono comunicati al secondo semestre in un programma d'esame dettagliato.
Gli argomenti trattati sono i seguenti:
Costruzioni geometriche elementari. In questa parte del corso lo studente è condotto alla scoperta delle più utili costruzioni geometriche allo scopo di acquisire una manualità di base e di appropriarsi degli strumenti fondamentali per l’analisi grafica e l’indagine sulla forma architettonica. Lo studio si conclude con la realizzazione della copia di un complesso schema geometrico islamico, con l’intento di mostrare come, nel disegno geometrico, copiare, capire e disegnare siano normalmente operazioni contestuali. In totale si disegnano 60 costruzioni ed una tavola finale.
Rapporti notevoli. L’architettura storica sovente si fonda su strutture geometriche e proporzionali desunte dall’applicazione dei rapporti armonici e dei rapporti notevoli. Per consentire allo studente di acquisire un ulteriore strumento di conoscenza e di indagine della forma costruita, si studiano l’origine e l’applicazione dei 19 rapporti armonici fondamentali e si svolge un esercizio di indagine e riconoscimento degli stessi in un’architettura storica.
Disegno tecnico. La comunicazione della forma architettonica avviene in primo luogo attraverso il disegno. Per evitare ogni forma di ambiguità, lo studente deve acquisire un bagaglio linguistico convenzionale che metta al riparo da fraintendimenti, sia nelle comunicazioni tra specialisti che nella pratica di cantiere.
Proiezioni ortogonali. Il disegno della pianta, dei prospetti e delle sezioni di un’architettura si inscrive nell’ambito del metodo delle doppie proiezioni ortogonali (o metodo di Monge). Lo studente impara fin dai primi giorni di laboratorio a visualizzare mentalmente e a riprodurre graficamente qualsiasi architettura con questa modalità, facendo riferimento ad un minimo impianto teorico, supportato dall’esercizio continuo.
Assonometria. Le proiezioni assonometriche consentono di rappresentare un’architettura in modo da riconoscerne sia le proprietà metriche che quelle spaziali. Nel laboratorio si svolge un esercizio continuo di ‘costruzione’ delle immagini in assonometria, utilizzandone le tre varianti più diffuse. Anche in questo caso si riduce al minimo indispensabile l’impianto teorico.
Prospettiva. Lo studio della prospettiva lineare, consente di sviluppare la sensibilità per i volumi e per lo spazio, rendendo possibile la prefigurazione della forma architettonica. La capacità di usare lo sguardo con lucidità e consapevolezza non può prescindere da una assidua applicazione alla pratica della prospettiva. Lo studente viene guidato alla realizzazione di circa 20 tavole di difficoltà progressiva.
Ombre. L’evoluzione naturale della perizia acquisita con la prospettiva è la verifica dell’effetto della luce sui volumi nello spazio. Attraverso lo studio geometrico ed applicativo delle ombre, lo studente acquisterà una più fine sensibilità alla relazione tra luogo ed architettura. Lo studente viene guidato alla realizzazione di circa 20 tavole di difficoltà progressiva.
Ordini di architettura. Gli ordini costituiscono uno degli elementi di linguaggio fondativi per l’architettura, almeno fino alla metà del secolo scorso. Data l’importante ricaduta che la conoscenza corretta degli ordini dispiega, sia in ambito formativo che nella pratica del restauro, se ne ritiene indispensabile la conoscenza.
Volte ed archi. Lo studio della geometria degli archi e delle strutture voltate consente allo studente di esercitarsi nell’applicazione dei metodi di rappresentazione e di sviluppare la propria sensibilità verso la natura spaziale di parecchie architetture.
Non esiste ancora oggi strumento che sia connaturato ai meccanismi della riflessione critica e della attività creativa più del disegno a mano libera. Ciascuno studente, fin dal primo giorno di lezione, vi dedica il massimo impegno con lo scopo di integrare in modo profondo l’acume visivo, la scioltezza grafica e le capacità di visualizzazione mentale.
Bibliografie specifiche sono riportate nelle singole lezioni. I principali testi di riferimento sono:
Documenti
Arte, analogia e semiologia
Testi storico-critici
AA. VV., Teorie e metodi del disegno, a cura di M. Borgherini, Venezia 1994.
G. Boidi Trotti, I cinque ordini del Vignola ossia Manuale di disegno architettonico, Torino 1899.
M. Borgherini, Dal disegno alla scienza della rappresentazione, Venezia 2005.
R. De Rubertis, Il disegno dell’architettura, Roma 2002.
M. Docci, Manuale di disegno architettonico, Roma - Bari 1985.
E. Dotto, Costruzioni geometriche. 60 esercizi di tracciamento con la riga ed il compasso, Siracusa 2007.
E. Dotto, Il disegno degli ovali armonici, Catania 2002.
E. Dotto, Introduzione all’analisi grafica. Una nota didattica, Siracusa 2008.
P. Francastel, Lo spazio figurativo dal Rinascimento al Cubismo, Torino 1960.
S. Ings, Storia naturale dell’occhio, Torino 2008.
Lotus. Rivista trimestrale di architettura, n. 68, Milano, marzo 1991.
A. Palladio, I quattro libri dell’architettura, Venezia 1570 (rist. anastatica Milano 1980).
E. Panofsky, La prospettiva come forma simbolica, Milano 1988.
L. Quaroni, Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Milano 1977, in particolare la lezione sesta, La geometria dell’architettura, pp. 146-194.
I. Stewart, Che forma ha un fiocco di neve?, Torino 2003.
J. Summerson, Il linguaggio classico dell’architettura, Torino 1970.
V. Ugo, Fondamenti della rappresentazione architettonica, Bologna 1994.
E. Viollet-Le-Duc, Storia di un disegnatore. Come si impara a disegnare, a cura di F. Bertan, Venezia 1992
L'esame consiste nella discussione del progetto richiesto, rappresentato secondo i contenuti e gli elaborati dettagliati nel programma d'esame che verrà fornito agli studenti. Tale discussione sarà riferita ai contenuti analizzati nel corso delle lezioni e delle esercitazioni sia per la composizione architettonica che per il disegno dell'architettura.
Gli studenti sono tenuti pertanto alla conoscenza degli argomenti trattati nelle lezioni e dettagliati nel programma d'esame e dovranno presentare all'esame tutti gli elaborati svolti per il disegno dell’architettura e per la composizione architettonica.
Un impegno esteso e continuo come quello del laboratorio di Progetto consente di giungere all’esame finale avendo a disposizione tutti gli elementi per una serena valutazione degli allievi. L’esame, in fondo, viene ‘costruito’ giorno per giorno, attraverso le esercitazioni, la frequenza alle lezioni e lo svolgimento delle prove in itinere. Durante l’esame finale si verificano l’impegno profuso e i miglioramenti raggiunti dagli allievi controllando tutte le tavole realizzate nel corso dell’anno (circa ottanta) e le tavole finali (cinque in tutto). L’esame orale riguarda la verifica della profonda conoscenza da parte dell’allievo delle costruzioni geometriche e degli ordini architettonici.