LABORATORIO DI PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO M - Z

Anno accademico 2025/2026 - 5° anno
Docente: Laura SAIJA
Crediti: 12
SSD: ICAR/20 - TECNICA E PIANIFICAZIONE URBANISTICA
Organizzazione didattica: 300 ore d'impegno totale, 156 di studio individuale, 28 di lezione frontale, 26 di esercitazione, 90 di laboratorio
Semestre: Insegnamento annuale

Risultati di apprendimento attesi

L’attività didattica si prefigge di rendere le studentesse/gli studenti consapevoli della complessità del territorio e del paesaggio, dell'evoluzione del pensiero critico che li riguarda e delle modalità di intervento attraverso gli strumenti, pratici e concettuali, della pianificazione in connessione con quelli di programmazione. All'interno di questo obiettivo generale le studentesse/gli studenti dovranno maturare in particolare la capacità di prefigurare trasformazioni territoriali e paesaggistiche a partire dalle relazioni spaziali esistenti.

Il laboratorio, in particolare, mira ad accrescere non solo le conoscenze teoriche ma anche le abilità e le competenze progettuali, spingendo lo studente ad usare sia gli strumenti concettuali e tecnico pratici della pianificazione fisico-spaziale, ereditati dalla stagione del riformismo e dalla cosiddetta ‘svolta ambientale’ della pianificazione, sia quelli della pianificazione processuale integrata strategica. Per perseguire questi obiettivi le studentesse/gli studenti saranno guidati combineranno l'apprendimento dell'uso del GIS (sistema informativo territoriale) come strumento indispensabile per acquisire, analizzare, valutare e incrociare dati georiferiti, con abilità di progettazione e co-progettazione territoriale e paesaggistica.  L’obiettivo è permettere allo studente di acquisire, tramite una riflessione critica su una esperienza pratica, non solo competenze tecniche ma anche le abilità e le sensibilità conoscitivo-creative e riflessive necessarie al professionista coinvolto nei complessi processi di gestione e progetto di territori e paesaggi contemporanei.

Modalità di svolgimento dell'insegnamento

Il laboratorio include attività di esercitazione pratica di tipo professionale supportate da attività seminariali e di studio individuale. Una buona parte del percorso di apprendimento di questo corso si basa, infatti, sulla possibilità per ciascuno/a studente/ssa di riflettere criticamente sull’efficacia e la qualità del lavoro che esso/a stesso/a ha svolto – sulla base dei materiali studiati (saggi teorici, manuali, casi-studio) e di feedback raccolti in classe. In particolare, il corso comprende:

·       Lezioni teoriche e seminari, durante le quali verrà ripercorsa l’evoluzione dei problemi che, dal dopoguerra ad oggi, la pianificazione territoriale e paesistica ha provato ad affrontare, comprendendo le fondamenta riformiste della disciplina ma anche le diverse innovazioni valoriali, normative, tecniche e tecnologiche che ne hanno profondamente mutato gli aspetti pratico-professionali nel corso degli ultimi decenni. L’obiettivo è di acquisire familiarità con la varietà di strumenti concettuali e tecnici della disciplina attraverso una comprensione della specificità degli obiettivi e delle possibilità legate a ciascuno di essi, in funzione del periodo storico e dei problemi per cui è stato concepito. In questo tipo di attività, le lezioni frontali possono essere integrate da seminari di auto-apprendimento in cui gli studenti saranno chiamati a condividere criticamente il contenuto di letture assegnate.

·       Attività laboratoriali per lo svolgimento di una esercitazione pratica, durante le quali gli studenti avranno modo di applicare, ancora una volta, gli strumenti di indagine territoriale appresi negli anni precedenti, combinandoli con attività di lavoro sul campo e visite di studio, sia per la raccolta dati che di interazione con diversi attori territoriali. L’esercitazione ha l’obiettivo di individuare, su uno specifico ambito di lavoro, i principali aspetti problematici e le principali strategie d’azione per il trattamento di tali aspetti. L’esercitazione verrà condotta da tutti gli studenti della classe, collaborativamente, ma attraverso una divisione del lavoro che permetterà al docente di individuare e valutare il contributo individuale al lavoro collettivo. Tale contributo verrà dato attraverso lo svolgimento di esercitazioni settimanali, ciascuna in continuità con le precedenti. Nel corso delle attività esercitative, a ciascuno studente verrà chiesto di lavorare in classe o sul campo, da solo o in gruppo, e/o di condividere con il resto della classe gli esiti del proprio lavoro.

Prerequisiti richiesti

L'esame di questo corso può essere sostenuto solo dopo aver superato l'esame di di Laboratorio di Progettazione Urbanistica (terzo anno). 

Frequenza lezioni

La frequenza è obbligatoria secondo quanto previsto dai regolamenti d'Ateneo.


Contenuti del corso

Il laboratorio è articolato in una parte teorica e una di esercitazione. Entrambe le parti intendono fornire, secondo un approccio pratico basato sulla riflessione critico-teorica, elementi di conoscenza delle principali questioni e dei principali strumenti (concettuali e normativi) attraverso i quali si definiscono la pianificazione territoriale e i paradigmi del controllo, della tutela, e della co-produzione delle trasformazioni di territori e paesaggi.

Il programma si articola, associando teoria e pratica, in 6 blocchi tematici, che corrispondono ad una individuazione di sei diverse fasi dell’evoluzione della teoria e della pratica della pianificazione territoriale a paesistica, ciascuna caratterizzata da specifici problemi, strumenti concettuali e tecniche analitiche e di intervento. In questo quadro verrà approfondita la relazione tra paradigmi e strumenti per lo sviluppo territoriale e quelli per la tutela integrata dei beni paesaggistici e ambientali in relazione ai temi emergenti dei rischi territoriali e della transizione ecologica. Sarà posta attenzione particolare al rapporto tra pianificazione e programmazione con particolare riferimento alle aree in difficoltà e alle recenti politiche di riduzione dei divari territoriali, come la SNAI.

Blocco 1 – Genesi della professione, per il controllo e la costruzione d’identità territoriale (Pianificazione e rivoluzione industriale nell‘800; la pianificazione durante il periodo del regime fascista, LN 1089/39, LN 1497/39, LN 1150/42, legge anti-urbanizzazione e storia dei borghi rurali)

Blocco 2 – La Pianificazione riformista e il problema dello Sviluppo (La relazione città-campagna, nell’Italia del secondo dopoguerra, riforma agraria e abrogazione legge fascista anti-urbanizzazione; La cassa per il Mezzogiorno, speculazione edilizia e urbanizzazione)

Blocco 3 – La Pianificazione ambientale e il problema dei limiti dello sviluppo (il dibattito sulla sostenibilità dello sviluppo territoriale negli anni ’70-‘80, La legge Galasso e il codice urbani; l’impronta ecologica urbana, territori e paesaggi dell’abusivismo; approcci alla pianificazione ecologica del territorio e del paesaggio; convenzione europea del paesaggio; l’osservatorio virtuale del Paesaggio Europeo; strategie e progetti nel paesaggio; servizi ecosistemici).

Blocco 4 - La svolta processuale della pianificazione (Gli impatti sulla pianificazione dei cambiamenti nell’assetto istituzionale negli anni ’80-’90; Deregulation e crisi della pianificazione riformista; dal governo alla governance del territorio e la pianificazione strategica; nuovi ruoli del privato e nuovi strumenti di pianificazione negoziata; LRS 19/20);

Blocco 5 – Nuovi ruoli della società civile (giustizia ed equità spaziali nel XI secolo; attualità del riformismo, economia fondamentale e politiche di riduzione dei divari territoriali; La pianificazione deliberativa; la pianificazione co-produttiva; territorio e paesaggio, beni comuni, pro e contro; gli ecomusei; la Strategia Nazionale Aree Interne)

Blocco 6 – Pianificazione per la resilienza (il dibattito sull’antropocene e la nascita della pianificazione per l’adattamento ai cambiamenti climatici; la pianificazione per la decrescita; cenni di economia territoriale civile/alternativa/trasformativa)

Testi di riferimento

Antologia di estratti, fornita dai docenti, dai seguenti testi:

1.     AA. VV. (2019) Economia fondamentale. L’infrastruttura della vita quotidiana. Einaudi

2.     Arnstein, S. R.(1969) A Ladder Of Citizen Participation. In Journal of the American Planning Association, 35: 4, 216-224

3.     Chiodelli F. (2012) Gerusalemme contesa. Dimensioni urbane del conflitto. Carocci

4.     D’Angelo P. (2010), Filosofia del paesaggio, Quodlibet, Roma (cap. 1).

5.     Davoudi S. et al. (2013) Evolutionary Resilience and Strategies for Climate Adaptation, Planning Practice & Research, 28:3, 307-322

6.     Harvey D (2005) A Brief History of Neoliberalism. Oxford University Pres

7.     Innes J E (1996) Planning Through Consensus Building: A New View of the Comprehensive Planning Ideal, Journal of the American Planning Association, 62:4, 460-472

8.     Jakob M., Il paesaggio, il Mulino, Bologna, 2009

9.     LN 1089/39, LN 1497/39

10.  LN 1150/43

11.  LN 431/85

12.  LRS 19/20

13.  Lupatelli G. (2021), Fragili e antifragili. Territori, economie e istituzioni al tempo del coronavirus, Rubbettino.

14.  Magnaghi A., Il progetto locale, Bollati Boringhieri, Torino, 2000

15.  McHarg I (1971) Design with Nature. New York: Doubleday & Co Inc

16.  Nigrelli F. C., Martinico F. (2022) Mezzogiorno e Aree interne. Una valutazione degli effetti delle politiche del 1950 ad oggi. Rivista economica del Mezzogiorno / a. XXXVI, 2022, n. 1-2

17.  Salzano E (2003) Fondamenti di urbanistica, cap 2, 3 e 4

18.  Savini, F. (2024). Strategic planning for degrowth: What, who, how. In Planning Theory

19.  Sorace D. (2007). Paesaggio e paesaggi della Convenzione europea, in G.F. Cartei (a cura di), Convenzione europea del paesaggio e governo del territorio, Il Mulino, Bologna.

20.  Spirn, A. (1985) The Granite Garden. Urban Nature and Human Design. Basic Book

21.  Teti V. (2022). La Restanza. Torino: Einaudi, Torino

22.  Watson, V. (2014) Co-production and collaboration in planning – The difference. In Planning Theory & Practice, 15:1, 62-76

 


Programmazione del corso

 ArgomentiRiferimenti testi
1Genesi della professione, per il controllo e la costruzione d’identità territoriale3, 9, 10, 17
2La Pianificazione riformista e il problema dello Sviluppo16, 17
3La Pianificazione ambientale e il problema dei limiti dello sviluppo 4, 8, 11, 14, 15, 17, 19
4La svolta processuale della pianificazione 6, 12, 23
5Nuovi ruoli della società civile1, 2, 7, 14, 21
6Pianificazione per la resilienza5, 13, 14, 18

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

La pianificazione, come tutte le discipline tecniche, richiede un "saper fare" che non è possibile apprendere in solitudine, studiando da libri e appunti. Per questo motivo non solo la frequenza delle lezioni ma anche la partecipazione attiva alle attività laboratoriali è obbligatoria (soprattutto il rispetto delle scadenze). La verifica e conseguente valutazione del rendimento di ciascuno studente si basa sui seguenti criteri.

 

·       Frequenza delle lezioni: la frequenza delle lezioni verrà monitorata, insieme alla partecipazione alle attività svolte insieme (in aula o sul campo). Essa pesa per il 10% (3/30) nella valutazione del rendimento complessivo.

·       Esercitazione didattica: l’esercitazione didattica è il prodotto di sintesi di 7 diversi step esercitativi. Per ogni step, lo studente è chiamato a seguire le indicazioni del docente durante le ore di lezione, raccogliere e analizzare dati in base alle indicazioni ricevute, sfruttando sia le ore di laboratorio sia quelle da dedicare allo studio individuale, e deve essere pronto a condividere gli esiti del proprio lavoro con il resto della classe ed eventuali ospiti esterni (es: attori territoriali con interessi specifici al lavoro svolto dalla classe) durante le revisioni collettive concordate con il docente. La puntualità e il rigore con cui verrà svolto questo lavoro di elaborazione e condivisione, verrà inglobato nell'elaborato finale di corso e verrà presentato nel corso di una prova orale, contano per il 45% (13,5/30) nella valutazione del rendimento complessivo.

·       Prove in itinere e finale: i contenuti teorici del corso saranno oggetto di due esami scritti a domande aperte, che si svolgono durante le due sessioni di esami invernale ed estiva, prima della prova orale. La prova in itinere copre i contenuti affrontati durante la prima metà del corso mentre la prova scritta finale copre i contenuti affrontati durante la seconda metà del corso. L’esito delle due prove scritte conta per il 45% (13,5/30) nella valutazione finale del rendimento didattico.

Esempi di domande e/o esercizi frequenti

Come evolve il ruolo degli interessi privati nella storia della pianificazione territoriale?

Indicare almeno due strumenti di pianificazione che sono stati introdotti negli anni '90 diversi da quelli della pianificazione riformista, per affrontare i problemi della contemporaneità

In che modo è cambiato il significato della parola "territorio" nella disciplina, dal dopoguerra ad oggi?

In che modo è cambiato il significato della parola "paesaggio" dal dopoguerra ad oggi?

Quali sono le implicazioni progettuali dell'analisi di uso del suolo svolta durante l'esercitazione in classe?

Quali sono le implicazioni progettuali dell'individuazione delle unità di paesaggio svolta durante l'esercitazione in classe?

implicazioni progettuali delle interviste ai portatori di interesse durante l'esercitazione in classe?

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