LABORATORIO DI PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO M - Z
Anno accademico 2024/2025 - 5° annoCrediti: 12
SSD: ICAR/20 - TECNICA E PIANIFICAZIONE URBANISTICA
Organizzazione didattica: 300 ore d'impegno totale, 156 di studio individuale, 144 di laboratorio
Semestre: Insegnamento annuale
Risultati di apprendimento attesi
Il Laboratorio di Pianificazione del Territorio e del Paesaggio M-Z ingaggia lo studente in esperienze di apprendimento di approcci, strumenti e strategie del progetto territoriale e paesaggistico per affrontare le più importanti sfide socioeconomiche ed ecologiche del 21esimo secolo. Facendo leva sulle competenze e abilità di indagine e progetto sviluppati nel corso dei precedenti anni di studio, il laboratorio propone una sperimentazione progettuale, comune a tutti gli studenti, alla scala territoriale.
Il laboratorio, in particolare, mira ad accrescere non solo le conoscenze teoriche ma anche le abilità e le competenze progettuali, spingendo lo studente ad usare sia gli strumenti concettuali e tecnico pratici della pianificazione fisico-spaziale, ereditati dalla stagione del riformismo e dalla cosiddetta ‘svolta ambientale’ della pianificazione, sia quelli della pianificazione processuale integrata strategica. L’obiettivo è permettere allo studente di acquisire, tramite una riflessione critica sull’esperienza pratica, non solo competenze tecniche ma anche le abilità e le sensibilità conoscitivo-creative e riflessive necessarie al professionista coinvolto nei complessi processi di gestione e progetto dei territori contemporanei.Modalità di svolgimento dell'insegnamento
Il laboratorio include attività di esercitazione pratica di tipo professionale supportate da attività seminariali e di studio individuale. Una buona parte del percorso di apprendimento di questo corso si basa, infatti, sulla possibilità per ciascuno/a studente/ssa di riflettere criticamente sull’efficacia e la qualità del lavoro che esso/a stesso/a ha svolto – sulla base dei materiali studiati (saggi teorici, manuali, casi-studio) e di feedback raccolti in classe. In particolare, il corso comprende:
· Lezioni teoriche e seminari, durante le quali verrà ripercorsa l’evoluzione dei problemi che, dal dopoguerra ad oggi, la pianificazione territoriale e paesistica ha provato ad affrontare, comprendendo le fondamenta riformiste della disciplina ma anche le diverse innovazioni valoriali, normative, tecniche e tecnologiche che ne hanno profondamente mutato gli aspetti pratico-professionali nel corso degli ultimi decenni. L’obiettivo è di acquisire familiarità con la varietà di strumenti concettuali e tecnici della disciplina attraverso una comprensione della specificità degli obiettivi e delle possibilità legate a ciascuno di essi, in funzione del periodo storico e dei problemi per cui è stato concepito. In questo tipo di attività, le lezioni frontali possono essere integrate da seminari di auto-apprendimento in cui gli studenti saranno chiamati a condividere criticamente il contenuto di letture assegnate.
· Attività laboratoriali per lo svolgimento di una esercitazione pratica, durante le quali gli studenti avranno modo di applicare, ancora una volta, gli strumenti di indagine territoriale appresi negli anni precedenti, combinandoli con attività di lavoro sul campo e visite di studio, sia per la raccolta dati che di interazione con diversi attori territoriali. L’esercitazione ha l’obiettivo di individuare, su uno specifico ambito di lavoro, i principali aspetti problematici e le principali strategie d’azione per il trattamento di tali aspetti. L’esercitazione verrà condotta da tutti gli studenti della classe, collaborativamente, ma attraverso una divisione del lavoro che permetterà al docente di individuare e valutare il contributo individuale al lavoro collettivo. Tale contributo verrà dato attraverso lo svolgimento di esercitazioni settimanali, ciascuna in continuità con le precedenti. Nel corso delle attività esercitative, a ciascuno studente verrà chiesto di lavorare in classe o sul campo, da solo o in gruppo, e/o di condividere con il resto della classe gli esiti del proprio lavoro.
Prerequisiti richiesti
Si invitano gli studenti a frequentare questo corso dopo avere superato l’esame di Laboratorio di Progettazione Urbanistica (terzo anno).
Frequenza lezioni
Contenuti del corso
Le attività teoriche e laboratoriali del corso si articolano, in modo associato e parallelo, in 6 blocchi tematici, che corrispondono ad una individuazione di sei diverse fasi dell’evoluzione della teoria e della pratica della pianificazione territoriale a paesistica, ciascuna caratterizzata da specifici problemi, strumenti concettuali e tecniche analitiche e di intervento. A ciascun blocco tematico è legato uno step dell’esercitazione di corso.
Blocco 1 – Genesi della professione, per il controllo e la costruzione d’identità territoriale (Pianificazione e rivoluzione industriale nell‘800; la pianificazione durante il periodo del regime fascista, LN 1089/39, LN 1497/39, LN 1150/42, legge anti-urbanizzazione e storia dei borghi rurali)
Blocco 2 – La Pianificazione riformista e il problema dello Sviluppo (La relazione città-campagna, nell’Italia del secondo dopoguerra, riforma agraria e abrogazione legge fascista anti-urbanizzazione; La cassa per il Mezzogiorno, speculazione edilizia e urbanizzazione, Carta di Gubbio, La legge Ponte DM 1444/68)
Blocco 3 – La Pianificazione ambientale e il problema dei limiti dello sviluppo (il dibattito sulla sostenibilità dello sviluppo territoriale negli anni ’70-‘80, La legge Galasso e il codice urbani; L’impronta ecologica urbana, territori e paesaggi dell’abusivismo; Approcci alla pianificazione ecologica del territorio e del paesaggio (Convenzione europea del Paesaggio)
Blocco 4 - La svolta processuale della pianificazione (Gli impatti sulla pianificazione dei cambiamenti nell’assetto istituzionale negli anni ’80-’90; Deregulation e crisi della pianificazione riformista; dal governo alla governance del territorio e la pianificazione strategica; nuovi ruoli del privato e nuovi strumenti di pianificazione negoziata; LRS 19/20; attualità del riformismo ed economia fondamentale)
Blocco 5 – Nuovi ruoli della società civile (giustizia ed equità spaziali nel XI secolo; La pianificazione deliberativa; la pianificazione co-produttiva; territorio e paesaggio, beni comuni, pro e contro)
Blocco 6 – Pianificazione per la resilienza (il dibattito sull’antropocene e la nascita della pianificazione per l’adattamento ai cambiamenti climatici; la pianificazione per la decrescita; cenni di economia territoriale civile/alternativa/trasformativa)
Testi di riferimento
Programmazione del corso
Argomenti | Riferimenti testi | |
---|---|---|
1 | Genesi della professione, per il controllo e la costruzione d’identità territoriale | 4, 10, 11 |
2 | La Pianificazione riformista e il problema dello Sviluppo | 17, 3, 13 |
3 | La Pianificazione ambientale e il problema dei limiti dello sviluppo | 12, 7, 19, 15 |
4 | La svolta processuale della pianificazione | 8, 14 |
5 | Nuovi ruoli della società civile | 1, 2, 9, 16, 20 |
6 | Pianificazione per la resilienza | 6, 18 |
Verifica dell'apprendimento
Modalità di verifica dell'apprendimento
La pianificazione, come tutte le discipline tecniche, richiede un "saper fare" che non è possibile apprendere in solitudine, studiando da libri e appunti. Per questo motivo non solo la frequenza delle lezioni ma anche la partecipazione attiva alle attività laboratoriali è obbligatoria (soprattutto il rispetto delle scadenze). La verifica e conseguente valutazione del rendimento di ciascuno studente si basa sui seguenti criteri.
· Frequenza delle lezioni: la frequenza delle lezioni verrà monitorata, insieme alla partecipazione alle attività svolte insieme (in aula o sul campo). Essa pesa per il 10% (3/30) nella valutazione del rendimento complessivo.
· Esercitazione didattica: l’esercitazione didattica è il prodotto di sintesi di 7 diversi step esercitativi. Per ogni step, lo studente è chiamato a seguire le indicazioni del docente durante le ore di lezione, raccogliere e analizzare dati in base alle indicazioni ricevute, sfruttando sia le ore di laboratorio sia quelle da dedicare allo studio individuale, e deve essere pronto a condividere gli esiti del proprio lavoro con il resto della classe ed eventuali ospiti esterni (es: attori territoriali con interessi specifici al lavoro svolto dalla classe) durante le revisioni collettive concordate con il docente. La puntualità e il rigore con cui verrà svolto questo lavoro di elaborazione e condivisione, verrà inglobato nell'elaborato finale di corso e verrà presentato nel corso di una prova orale, contano per il 45% (13,5/30) nella valutazione del rendimento complessivo.
· Prove in itinere e finale: i contenuti teorici del corso saranno oggetto di due esami scritti a domande aperte, che si svolgono durante le due sessioni di esami invernale ed estiva, prima della prova orale. La prova in itinere copre i contenuti affrontati durante la prima metà del corso mentre la prova scritta finale copre i contenuti affrontati durante la seconda metà del corso. L’esito delle due prove scritte conta per il 45% (13,5/30) nella valutazione finale del rendimento didattico.
Esempi di domande e/o esercizi frequenti
Come evolve il ruolo degli interessi privati nella storia della pianificazione territoriale?
Indicare almeno due strumenti di pianificazione che sono stati introdotti negli anni '90 diversi da quelli della pianificazione riformista, per affrontare i problemi della contemporaneità
In che modo è cambiato il significato della parola "territorio" nella disciplina, dal dopoguerra ad oggi?
In che modo è cambiato il significato della parola "paesaggio" dal dopoguerra ad oggi?
Quali sono le implicazioni progettuali dell'analisi di uso del suolo svolta durante l'esercitazione in classe?
Quali sono le implicazioni progettuali dell'individuazione delle unità di paesaggio svolta durante l'esercitazione in classe?
implicazioni progettuali delle interviste ai portatori di interesse durante l'esercitazione in classe?